Pesce estremamente mimetico, difficilissimo da individuare, con solo occhi esperti in grado di riconoscerlo dato che la sua livrea riprende esattamente il colore dell’ambiente in cui usa vivere. Parliamo del Pesce Ago Fantasma che prevalentemente si mimetizza lungo i bracci dei Crinoidi, chiamati comunemente Gigli di Mare o dei Briozoi, principalmente rami di gorgonie. E’ molto comune osservare esemplari maschi e femmine insieme con queste ultime che raggiungono il doppio delle dimensioni del maschio. Il Pesce Ago Fantasma Alimedha invece è simbionte della macro alga Alimedha. In questo caso il vantaggio che il Pesce Ago Fantasma Alimedha trae dalla macro alga è la perfetta similitudine e mimetizzazione che permette al Pesce di diventare praticamente invisibile, un vero e proprio “fantasma”. Questi pesci sono diffusi nelle barriere coralline dell’Indo-Pacifico, ma è stato avvistato anche nel Mar Rosso, Maldive (compresa l’isola di Maayafushi), Indonesia, Giappone meridionale, le Isole Marshall, Nuova Guinea, al largo della costa orientale dell’Africa e anche al largo della costa orientale dell’Australia.
Il Diver e fotografo del gruppo NAKAI Resorts Marco Carè ci ha regalato un magnifico scatto di esemplare di Pesce Ago Fantasma. Ma cosa c’è dietro una foto del genere? Marco ci racconta passo passo la genesi dell’aver immortalato uno degli abitanti più affascinanti dell’Oceano Indiano e sopratutto dell’isola di Maayafushi.
“La gioia e l’emozione per me di trovare un soggetto fotografico così raro e spettacolare non ha eguali. Ogni volta che una creatura così meravigliosa mi capita davanti all’obiettivo è una sfida per me rendere attraverso le mie immagini la sua magnificenza. A volte passo sott’acqua anche oltre un’ora nello stesso punto, se la situazione logistica me lo permette. Il tutto per comporre attraverso le luci delle immagini che rendano al meglio questa straordinaria espressione della Natura.
Nonostante apparentemente il Pesce Ago Fantasma non si muova, la ripresa macro diventa alquanto complicata perché è un soggetto stretto e lungo. Inoltre, la profondità di campo con un’ottica macro è molto limitata. Quindi sono costretto ad utilizzare prevalentemente una messa a fuoco manuale, perché in queste circostanze l’autofocus sarebbe facilmente ingannato, mettendo a fuoco magari la lunga punta della bocca e sfocando tutto il resto.
Impensabile inoltre preparare dei punti di pre-focus, tecnica ad esempio utilizzata per la fotografia ai volatili, visto che è assolutamente ignota la composizione dell’immagine, il movimento e la collaborazione del Pesce stesso ed il rapporto di ingrandimento determinato dall’ambiente circostante. Mi può capitare di spendere anche 30 minuti solo per poter sistemare i vari flash, in maniera molto delicata per non spaventare il Pesce Ago Fantasma. Stessa cosa per impedire il rischio che il soggetto si muova, costringendomi a dover smantellare e ricreare nuovamente il “set fotografico“.
Nel caso specifico di questa immagine, sono stato immensamente fortunato: la livrea del Pesce Ago Fantasma Ornato ha perfettamente preso il colore dei rami di gorgonia coi briozoi aperti dove si rifugia e mimetizza, permettendo di mostrarvi il vero significato di “Pesce “Fantasma”.
Il Pesce Ago Fantasma è solamente uno dei tantissimi esemplari di pesce che abita le magiche acque dell’Oceano Indiano e che è possibile avvistare nei pressi delle isole del Gruppo NAKAI.